SEGUSINO, un angolo da scoprire… UN MINUTO ALLA VOLTA

Segusino

Angoli da scoprire

Un angolo

da scoprire

Segusino è un piccolo comune in provincia di Trevisoincastonato tra il fiume Piave e le Prealpi Venete.

Dai 219 m del centro abitato, con la sua svettante torre campanaria simbolo del paese, fino ai 1394 m in vetta al monte Zogo, il territorio è caratterizzato da pascoli, boschi, colline e dai caratteristici borghi di Stramare e Milies

Conosciuta per il suo presepe artistico, Segusino è perfetta sia per una gita in giornata che come punto di partenza per visitare le diverse località e punti di interesse delle province di Treviso e di Belluno.

Vie, scorci e chiesette

Venendo a Segusino potrai passeggiare tra le suggestive vie alla scoperta di angoli, scorci e chiesette: il caratteristico quartiere di Riva Grassa; la chiesetta dei santi Gervasio e Protasio, antico eremo e postazione nemica durante la Grande Guerra, a picco sul Fiume Piave, restaurata da volontari segusinesi che, annualmente, vi organizzano la “Festa del Romit” (dell’Eremita);la chiesetta di santo Stefano in sassi; la chiesetta di San Barnaba; la chiesa Santa Maria Ausiliatrice e il pozzo di Nanin nel borgo di Milies; la chiesa di San Valentino a Stramare.

Chiesetta di san Barnaba o Céseta del Diaolet

Salendo da Riva Grassa incontriamo la chiesetta di San Barnaba, conosciuta anche come “Céseta del diaolet” (chiesetta del diavoletto), per la curiosa e particolare presenza, dietro l’altare, di un piccolo affresco raffigurante un diavoletto seduto ai piedi di San Barnaba. 

Non si conosce il motivo di questa particolare raffigurazione, ma una delle possibili spiegazioni è data da un racconto che vuole sia stato il parroco a voler esorcizzare la presenza demoniaca avvistata dai poco devoti muratori che stavano lavorando alla costruzione della chiesetta mentre “la malta non faceva presa, i legni si crepavano ed i chiodi uscivano dalla loro sede dopo essere stati conficcati”.

Dal colle su cui è situata la chiesetta si gode di una bella vista su tutta Segusino e i racconti popolari vogliono che i boschi circostanti siano abitati dal “Mazharol”, una sorta di folletto dispettoso, simile al diavolo, con mani e piedi caprini, abito rosso e cappello appuntito, che si nasconde fra gli alberi, in attesa di tormentare i passanti.

Natura e sentieri

La natura è protagonista a Segusino: dalle rive del fiume Piave nella parte più bassa del paese fino al punto più alto del monte Zogo (o monte Doc) noto anche come sito archeologico, passando per pascoli, boschi e prati.

Da non perdere tra la primavera e l’estate la fioritura dei narcisi che comincia nei prati della piana e della costa di Milies a metà aprile per poi spostarsi, nei giorni successivi, nelle zone più alte, per culminare a giugno con la fioritura che imbianca i pascoli del monte Zogo.

Segusino è la meta ideale se ami le attività all’aria aperta, come il trekking, le passeggiate a cavallo e la mountain bike, o sei alla ricerca di un posto tranquillo dove il tempo sembra scorrere più lento, senza le ansie e lo stress della frenesia quotidiana. 

Un angolo da scoprire
… un minuto alla volta

A Segusino sei tu a scegliere come usare il tuo tempo. 

Tempo per te, per rilassarti e ricaricare le energie ritagliandoti un po’ di spazio solo tuo, e tempo per  noi, per momenti da vivere in coppia o con la tua famiglia.

Tempo per scoprire: i borghi, gli scorci, le chiesette, i monumenti…e tempo per riscoprire il piacere di stare insieme e divertirsi.

Tempo per avere il controllo totale praticando downhill o tempo per lasciarti andareritrovando la spensieratezza dei bambini.

Tempo per perderti nel verde dei paesaggi e tempo per perderti nel blu del cielo e del fiume Piave.

Tempo per i tuoi sensi per assaporare, gustare e ascoltare, e senso per il tuo tempo, vissuto appieno, un minuto alla volta. 

Borgo Milies
Borgo Stramare
Sentieri
Presepe Artistico

La storia di Segusino

Il toponimo Segusino, di origini latine, potrebbe essere posto in relazione con l’antica Segusium (la torinese Susa) o, piuttosto, con l’aggettivo “securus”, zona sicura e protetta, riferendosi alla configurazione ambientale ed evocando le montagne sulle quali si arrocca.

Il primo riferimento storico del paese risale al 983, quando il vescovo Rodolfo donò le terre di Segusino al monastero dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza, per rifonderlo dei danni provocati dalle incursioni ungare. Da quasi mille anni fa parte della diocesi di Padova.

Nell’ultimo dopoguerra ha preso avvio l’industria dell’occhiale che nei decenni successivi ha progressivamente trasformato l’economia segusinese, e poi del Basso Feltrino, fino a generare un distretto di importanza mondiale tutt’oggi florido.

Fino ad allora, l’economia è stata prettamente rurale, fatta di agricoltura e poco artigianato. La collocazione a ridosso della montagna aveva favorito l’allevamento, soprattutto bovino, e una diffusa lavorazione del latte che si intensificava durante il periodo estivo nelle strutture a mezza costa e ad alta quota. L’arte casearia continua tutt’oggi nelle ultime malghe rimaste, nei laboratori a valle e, recentemente, col ritorno di quella caprina.

Segusino ha in corso due gemellaggi: dal 1982 con Chipilo (stato di Puebla – Messico), paese fondato nel 1882 da emigranti prevalentemente segusinesi e della Vallata del Piave, dove, oltre a mantenere numerose tradizioni venete, si continua a parlare la variante basso bellunese del dialetto veneto; dal 1997 con Saint Jory, situato nelle immediate vicinanze di Tolosa – Francia, zona in cui sono emigrati e tuttora residenti molti cittadini di origine trevigiana.

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